Yoga in sanscrito significa “unione”, “congiunzione”: quella situazione di equilibrio tra corpo-mente-psiche.
Nella pratica dello Yoga, si parte dal corpo, e dal corpo si arriva agli altri livelli con lentezza, assaporando il viaggio.
In una parola, attraverso la pratica combinata con il respiro, si raggiunge maggiore consapevolezza del proprio corpo, della propria mente e del proprio spirito, imparando a sentirsi un tutt’uno unito con l’Universo.
Viviamo con la sensazione di una profonda divisione tra corpo, mente e spirito e siamo abituati nella vita frenetica che viviamo a questa separazione. Siamo talmente abituati che neanche ce ne rendiamo conto e non ci accorgiamo che questa separazione è alla base della nostra infelicità.
Imparando a non imporre la mente al proprio corpo, ascoltando le necessità profonde del nostro corpo, è possibile raggiungere quello stato di benessere psico-fisico che è dettato dalla vera “unione”.
“Ascolta il corpo, non la mente.
I bisogni della mente sono creati da tutte le persone che ti circondano: e sono bisogni stupidi, folli, idioti.
I bisogni del corpo sono belli, semplici: soddisfali, non reprimerli.
Se li reprimi, ti ammalerai e ti indebolirai sempre di più.
Quando riconosci che qualcosa è un bisogno della mente, lascialo perdere.” (Osho)